La parodontosi, chiamata anche piorrea o malattia parodontale, nasce essenzialmente dalla non corretta igiene orale quotidiana, ma è anche talvolta sorretta da fattori di predisposizione.
Quando si soffre di una parodontopatia avanzata, entra in gioco questa branca chirurgica.
Essa fa parte della parodontologia, la quale si occupa del parodonto, struttura composta da quattro elementi anatomici che hanno il ruolo di mantenere i denti inseriti nell'arcata mascellare e mandibolare, più precisamente: le gengive e l’osso alveolare, tramite il legamento parodontale connesso al cemento radicolare.
La chirurgia parodontale è una metodica curativa che completa la gamma delle terapie disponibili per le patologie parodontali, quando le modalità curative non chirurgiche, benchè eseguite da personale competente e specializzato (assistente in profilassi, igienista, dentista) vanno oltre il loro limite di competenza, non essendo più sufficienti a contrastare la problematica parodontale.
La pratico da decenni e la conosco approfonditamente nelle sue molteplici varianti.
In genere intervengo dopo cure preliminari di igiene, al fine di risolvere patologie strutturali consolidate.
Gli obiettivi della chirurgia parodontale, fermo restando il sempre specifico stadio di avanzamento della malattia ed il consecutivo stato di deterioramento del parodonto sono:
- ristabilire chirurgicamente le migliori condizioni anatomiche possibili, compatibili con la stabilizzazione e l'arresto della progressione della malattia parodontale (assenza di sanguinamento e di tasche gengivali, assenza di difetti ossei evolutivi -vedi immagini a lato), facendo capo a tecniche di chirurgia plastica parodontale e/o ricostruttiva (rimodellazioni, ricostruzioni e trapianti ossei e gengivali).
- permettere quindi al paziente di ripristinare la migliore situazione anatomica parodontale possibile, atta quindi a favorire l'efficacia di un'igiene personale approfondita e di un programma di manutenzione personalizzato, che possano prolungare al massimo la durata della propria dentatura naturale.
Nel mio studio, in caso di necessità, sono inoltre in grado di integrare alcuni gesti chirurgici con altre terapie odontoiatriche: per esempio di terapia conservativa, per risolvere contemporaneamente difetti localizzati o patologie parodontali del dente che è sotto trattamento conservativo. Potrei fare ancora molti esempi in altri campi: protesico, implantologico, ecc: ma in genere questo mix di tecniche porta enormi vantaggi non solo per la qualità del risultato complessivo della cura, ma soprattutto perché riduce i tempi di trattamento e i decorsi postoperatori.